Lo Stato, ormai da tanti anni, ha abituato i cittadini a giocare e divertirsi con il mondo del gioco d’azzardo, lo ha reso lecito e legale e pian piano spinto nelle vite e nel quotidiano di tanti, tantissimi giocatori. Il gioco lecito si è, quindi, affrancato negli anni ed ha proposto svariate possibilità di scelta, proposte accattivanti ed allettanti e così, lentamente, gran parte dei cittadini si cimenta con “l’azzardo” in qualsiasi momento della giornata e con i mezzi tecnologici sempre più avanzati lo fa sia da casa che da qualunque altro luogo all’esterno dedicandosi spazio “distensivo” e di “divertimento” ovunque si trovi. Senza dimenticarsi di quello che offrono anche i social, strumento anch’esso divenuto di uso quotidiano.
Però il gioco lecito, nei tempi, ha perso -sempre a causa dell’assenza da parte dello Stato di normative nazionali- appeal presso i cittadini ed è ricomparso, con forza, il gioco illecito che è lì e non aspetta altro che lo Stato “sbagli qualche mossa” per riprendersi il proprio territorio dal quale è stato estromesso. Quindi, attenzione, ai movimenti ed ai “passi falsi”: si rischia -e non poco- di rigettare i giocatori nelle braccia dell’illegalità, dell’insicurezza, della truffa. La guerra all’illegalità deve essere sempre “aperta”, a tappeto ed intrapresa con forza. L’offerta del gioco lecito deve sempre essere più che appetibile rispetto a quella illecita: lo deve essere sia per i giocatori, ma sopratutto per gli operatori che esercitano in questo settore e che, altrimenti, potrebbero cadere in tentazione di trovare soluzioni alternative alla legalità.